Petrolchimico di Ferrara a rischio: il PD si mobilita
Presentato ODG dal Gruppo Consiliare PD per promuovere la tutela dei livelli occupazionali e rilanciare l’attività economica del Polo Chimico di Ferrara.
Cosa sta succedendo?
Il Petrolchimico di Ferrara è a rischio a causa della chiusura degli impianti cracking di Brindisi e Priolo, annunciata da ENI-Versalis entro il 2025. Questi stabilimenti forniscono materie prime essenziali (etilene e propilene) per la produzione chimica, e la loro dismissione potrebbe compromettere la competitività del sito ferrarese.
Chi è coinvolto?
I lavoratori: 5.300 persone di cui circa 1.850 impiegati diretti e oltre 3.400 lavoratori dell’indotto.
Le aziende del Polo Chimico di Ferrara, tra cui la multinazionale LyondellBasell.
I sindacati CGIL e UIL, che chiedono tutele occupazionali.
Le istituzioni locali, con il Partito Democratico di Ferrara in prima linea per sollecitare interventi.
Il governo e ENI, principali responsabili delle decisioni sulla chimica italiana.
Quando è iniziata la crisi?
La crisi ha preso forma nel 2024 con la presentazione del piano industriale di ENI-Versalis, che considera le produzioni tradizionali "non più competitive". Le conseguenze si faranno sentire già dalla primavera 2025, quando le aziende ferraresi dovranno cercare nuovi fornitori sul mercato internazionale, con costi più alti e maggiore incertezza.
Dove si sta verificando il problema?
Il problema riguarda in particolare il Petrolchimico di Ferrara, ma anche i poli industriali di Ravenna e Mantova, che dipendono dalle stesse forniture.
Più in generale, è una crisi che colpisce l’industria chimica italiana.
Perché è un problema serio?
Perdita di posti di lavoro: senza materie prime stabili e a costi sostenibili, il polo rischia la chiusura di impianti e licenziamenti.
Indebolimento dell’industria chimica italiana: il settore è cruciale per il Made in Italy, dal biomedicale al packaging.
ENI controllata dallo Stato: il 30% dell’azienda è in mano pubblica, e dovrebbe quindi operare nell’interesse del Paese, non solo per profitto.
Cosa si può fare?
Il Partito Democratico di Ferrara ha presentato un ordine del giorno in Consiglio Comunale, impegnando il sindaco a:
Pressare Regione e Governo per garantire continuità produttiva e occupazionale.
Chiedere un tavolo di crisi con i vertici di ENI-Versalis.
Accelerare investimenti e progetti di sostenibilità, come il revamping idrico.
Sostenere lavoratori e sindacati nelle loro iniziative di protesta.
Il futuro del Petrolchimico di Ferrara dipenderà da quanto forte sarà la mobilitazione.
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